FICO (e la sua foglia)


la geometria perfetta dei mignon di Palazzolo

Un'amica mi offre un invito alla preview per la stampa ...ed è subito FICO.
Da una veloce ricerca in rete scopro che Oscar Farinetti è - orrore - nato il mio stesso giorno. Probabilmente per coincidenza astrale, abbiamo in comune la mancanza di ingegno nell'inventare titoli e nomi.
Prima "Eataly", un gioco di parole facile da pronunciare ma sgradevole da scrivere.
Adesso "Fico". Acronimo di Fabbrica Italiana Contadina ma il luogo ha poco della fabbrica e meno ancora del contadino. Ha molto di un centro commercial-culturale (più la prima della seconda) dove, se non si ha un camion dell'autospurghi che penzola dalle narici, è possibile passare un paio di ore divertenti.
Chi invece si aspettava di trovare ciò che è stato presentato, ovvero un centro di "educazione sensoriale al cibo e alla biodiversità dove le meraviglie dell'agroalimentare e dell'enogastronomia italiana sono presentate e narrate dalla nascita nella terra madre fino all'arrivo nel piatto e nel bicchiere" ha un certo diritto di restare deluso.
"L'espressione foglia di fico vien usata anche a mo' di metafora per indicare l'intenzione di celare, alla bell'e meglio, un'azione disonesta, fingendo di fare una cosa ma facendone in realtà un'altra molto diversa" (la sintassi è a cura di Wikipedia).
In questo caso la foglia di FICO sono le altisonanti tradizione locale, cultura del cibo di alta qualità, valori, pratica pienamente connessa alla terra, poesia, unicità, meglio di chiunque altro al mondo e altre parole che potrei continuare a copia-incollare dalla pagina Mission del sito...che in realtà descrivono una molto benconfezionata shopping mall e un'imponente operazione di marketing territoriale.
Ma sinceramente, davvero qualcuno si aspettava qualcosa di diverso?

Io sono decisamente più interessata all'offerta di zucchero che a quella di polemiche. Certamente dovrò tornare per capire meglio i dolci della pasticceria Palazzolo di Cinisi (sì, il paese di Peppino Impastato) e per il Forno di Calzolari (sì, il paese di Gianni Morandi). Per il momento mi rimane l'estasi visiva della distesa di frutta martorana, fila di lucidissimi soldatini in pasta di mandorla.




www.eatalyworld.it

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