In fondo a Dulcis


Dieci anni fa ho lasciato Bologna per inseguire l'amore, fino a Imola. Pochi chilometri sulla carta ma una grande rivoluzione esistenziale.
Allora in piazza Matteotti c'era un obelisco, messo lì con l'intenzione di ricordare agli imolesi i caduti della Prima Guerra. In realtà ricordava loro solo quanto è facile fare un cattivo uso dello spazio e ritrovarsi una grande piazza praticamente inutilizzabile.  Così, dopo molte discussioni, l'obelisco è stato spostato non so più dove e la piazza ha allargato il respiro.
Lì nel 2013 ha aperto la pasticceria Opera Dulcis.
Troppo tardi per me; ero ancora a Imola ma il senso della mia esperienza si era esaurito, stavo muovendomi per fuggire verso una nuova vita, anzi per tornare a quella di prima, con la disperazione della rana che si dibatte nel secchio di latte fino a farlo diventare burro.
Così Opera Dulcis è rimasto il luogo degli ultimi aperitivi, dei saluti al volo, qualche caffè americano sorseggiato all'aperto.
Oggi - sono ormai trascorse tre o quattro vite - Opera Dulcis è venuta a trovarmi in città. In piazza Maggiore c'erano gli stand di una dozzina di pasticcerie di Bologna e provincia, tra cui appunto Dulcis.
Ci siamo così nuovamente sfiorate, salutate come due conoscenti che non hanno molto da dirsi ma  sanno di condividere un segreto.
Ho portato a casa con me:
1) una cupoletta di tiramisù, perchè quando ci si confronta con ricordi, non importa quanto siano lontani nel tempo o sepolti nell'anima, una nota di tristezza è inevitabile
2) una monoporzione alla crema di nocciola, frolla, decorata con scorzetta di scorzetta di agrumi, per ricordami che ci sono cose belle e buone tutte per me, non ogni felicità deve essere condivisa.
3) un'altra monoporzione alla nocciola. In realtà avevo scelto un pasticcino diverso ma la ragazza allo stand deve aver capito male, non sono stata chiara io, non so cosa sia accaduto...ma quando si tratta di vicende imolesi capita spesso che le cose poi non finiscano come me l'ero figurate all'inizio.
Non importa, la monoporzione alla nocciola è buona, il sapore superburroso della frolla mi ricorda lo slancio ostinato con cui la rana si salva la vita.





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